Strutture di variabili (array monodimensionali o vettori) | ||
Immaginiamo di voler gestire i tempi ottenuti durante la competizione dai partecipanti alla maratona di New York. Utilizzando solo i tipi fondamentali di dato studiati sinora, avremmo bisogno di una variabile destinata a contenere il tempo di ogni partecipante. Per semplificarci la vita (o le pratiche di programmazione) decidiamo di utilizzare variabili con nomi simili distinguendole con un numero progressivo. Prepariamoci dunque a dichiarare e poi gestire le variabili tempo1, tempo, tempo3, tempo4 ........ tempo1000, tempo 1001, tempo 1001, tempo 1002.... tempo 12001, tempo 12002 , fino ad arrivare anche a tempo 30001, tempo30002.... (l'edizione del 2006 ha contato 36000 partecipanti) è evidente che questa soluzione è improponibile (immaginate di doverle dichiarare tutte e poi di scrivere tutte le istruzioni per l'acquisizione dei valori) . Per fortuna, esistono nella programmazione delle tecniche che risolvono questo genere di problemi. L'uso degli array (schiere) di valori, ad esempio, riprende la stessa logica dell'esempio che abbiamo portato per la nostra improponibile soluzione, ma la rende praticabile. La soluzione è nel dichiarare una sola variabile per far riferimento a tutti i valori (è quindi una struttura di variabili) e di associarle un indice numerico per indicarne uno in particolare tra gli altri. Il problema dei tempi ottenuti dai maratoneti di New York si risolve quindi dichiarando una variabile tempi in questo modo:
da questo momento in poi, scrivendo | ||
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Ultima modifica: 06/04/2010 |